Ultima modifica: 23 Ottobre 2020
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Post scuola, l’opinione del Dirigente Scolastico

Gentilissimi genitori,

giungono richieste di chiarimenti in merito alla posizione del sottoscritto sul “pre-scuola e post-scuola” e domande in merito ai tempi di attivazione del servizio.

Come è noto i due servizi sono di competenza del Comune, essendo quest’ultimo il soggetto deputato all’organizzazione e alla stipula della convenzione con la cooperativa che mette a disposizione gli educatori incaricati di intrattenere i bambini durante le ore pomeridiane negli ambienti scolastici.

La norma prevede che, in caso di utilizzo dei locali scolastici (palestre, aule…) da parte di enti esterni, sia il Consiglio di Istituto ad esprimersi; la ratio della norma sta nel fatto che i locali, pur appartenendo agli enti locali, di fatto sono ad uso esclusivo per le attività scolastiche.

Detto ciò, vado ad esprimere la mia opinione sul tema.

Le misure di sicurezza adottate per limitare la diffusione del contagio da coronavirus prevedono, oltre che il necessario distanziamento interpersonale di un metro, anche che non si creino gruppi eterogenei; questi ultimi, se presenti, rendono infatti difficoltosa la ricostruzione della catena dei contatti nel caso di presenza di alunni affetti da COVID. Alla luce di quanto detto, ho inteso ridurre le attività extrascolastiche a quelle strettamente necessarie, in grado comunque di garantire le previste norme di sicurezza.

Per coerenza con le scelte fatte, non sono favorevole all’attivazione di pre-scuola e post-scuola in questo particolare momento, il che non esclude che lo si possa fare in seguito; il pre-scuola certamente non sarà attivato nell’anno in corso perché, a fronte di pochi minuti di anticipo dell’ingresso degli alunni a scuola, esso determinerebbe significativi disagi anche considerando la necessaria sanificazione prima dell’inizio delle attività scolastiche.

Per il post-scuola il problema principale è l’eterogeneità dei gruppi che si determina; infatti, realizzare tanti gruppi quante sono le classi richiederebbe un numero di educatori tale da rendere insostenibile il costo del servizio per le famiglie. Una spesa contenuta non può che garantire un numero limitato di gruppi, due o al massimo tre, ma misti con la conseguenza di vanificare tutte le misure di sicurezza adottate durante le ore scolastiche.

Il Comune mi ha anche comunicato che oltre al problema economico insorgerebbe l’impossibilità da parte della Cooperativa assegnataria a reperire tutto il personale specializzato occorrente allo svolgimento del servizio.

Sul tema del post-scuola si è espresso anche il Consiglio di Istituto, riunitosi giovedì 22 ottobre, il quale ha dato parere negativo all’uso dei locali; i motivi addotti sono i medesimi: attività che possano portare alla formazione di gruppi non stabili incidono negativamente sulla ricostruzione della catena dei contagi e possono determinare quarantene estese a più classi contemporaneamente.

Sono perfettamente consapevole che tale servizio è importante per alcune famiglie e spero si possa attivare in tempi ragionevoli; è però opportuno che si rifletta che i prossimi due mesi saranno critici per i malanni stagionali e per quello che con il COVID si determinerà.

Come dirigente scolastico ho il prioritario interesse per il bene dei bambini/ragazzi e delle rispettive famiglie, alle quali chiedo comprensione e collaborazione; auspico che questo momento così difficile possa essere di breve durata e che si possa tornare presto ad un clima di serena normalità.

 

Il Dirigente Scolastico

prof. ing. Roberto Diana