Ultima modifica: 28 Febbraio 2019
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Plesso Moro – Giornata contro bullismo e cyberbullismo

Articolo dei ragazzi di terza dopo l’incontro con il dottor Picchio

“Le parole fanno più male delle botte”. Questo è il messaggio con cui Carolina Picchio, prima vittima acclarata di cyberbullismo in Italia, ha voluto salutare il mondo e questo il messaggio che il dottor Picchio, suo padre, porta nelle scuole, anche nella nostra, dove l’11  febbraio abbiamo celebrato la Giornata contro il cyberbullismo con numerose attività nelle classi volte a risvegliare la nostra sensibilità sul tema. Abbiamo visto molta tristezza, ma anche una grande forza nel volto di quest’uomo, la cui testimonianza diventa un esempio di vita per molti di noi ragazzi. Non vogliamo scrivere la cronaca della storia di sua figlia: la trovate sui giornali, ma solo fermarci su alcuni dettagli. Carolina era un a ragazza bella, intelligente, sportiva, una quattordicenne circondata da amici, coinvolta nel tessuto sociale in cui viveva: non ci sono dei veri motivi per prendere in giro le persone. A volte i legami tra ragazzi si interrompono per una diversità di vedute e di stili di vita, che solo il dialogo e il rispetto avrebbero potuto colmare: nel suo caso è stato proprio questo il motivo che ha scatenato un circolo di maldicenze e atti decisamente violenti nei suoi riguardi. Carolina era, sembrava una ragazza forte, eppure ha lanciato un profondo grido di dolore dal silenzio della sua camera di fronte alla mole di insulti che ha ricevuto sui social, un grido sordo per la sua giovane vita spezzata, ma sconvolgente per noi che abbiamo letto dai giornali il triste epilogo della sua storia. A volte sottovalutiamo il peso delle nostre parole, pensiamo di scherzare, non ci rendiamo conto delle conseguenze dei nostri dispetti ai danni dei compagni. A volte escludiamo e isoliamo le altre persone dalle nostre amicizie con troppa facilità quasi senza rendercene conto. In questo difficile percorso verso la costruzione di relazioni autentiche e costruttive con i nostri coetanei la complessità del mondo virtuale rischia di amplificare, rendendole virali, le nostre tensioni, le nostre rabbie e le nostre frustrazioni. Per questo motivo il dottor Picchio non ha voluto essere solo all’incontro: un educatore ci ha consegnato tre importanti parole chiave, sicurezza, virtuale e responsabilità a memoria del fatto che i social vanno usati con parsimonia e intelligenza. La Giornata Contro il Cyberbullismo nelle scuole, la presenza in ogni istituto di un referente formato tra il corpo docente per prevenire il Cyberbullismo sono solo due segnali dell’attenzione del mondo adulto alle nostre sofferenze. Noi, ragazzi, dobbiamo trovare la forza di parlare di quanto ci fa soffrire ai grandi per poter trovare il coraggio di reagire e imparare a costruire relazioni sane con i nostri coetanei. C’è una legge in Italia, la prima in tutta Europa, che ci difende contro chi si permette di farci male con le parole: anche a noi, Carolina, le parole fanno male e forse per questo motivo l’Italia non è stata insensibile alla tua storia, ma ha raccolto il tuo grido perché nessuno di noi si senta più solo.

 

Per vedere i lavori di tutte le classi, collegati alla pagina Facebook della scuola

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